GIANNI AMBROGIO

 

Il suo lavoro è stato scelto non soltanto per inaugurare la galleria, ma anche e soprattutto per sottolineare la vocazione di intransigente innovazione dello spazio espositivo.

Resosi immediatamente disponibile e pronto a mettersi nuovamente in gioco con questo nuovo progetto , dimostra fin da subito di essere oltre che un grande Maestro anche un GRANDE UOMO, caratteristiche tutt'altro che comuni, soprattutto oggigiorno.

Deciso, forte, caparbio nel portare avanti le sue scelte, ma anche umile e generoso nel dispensare consigli, persona unica dalle doti artistiche rare, capace di reinventarsi e dimostrarsi mai banale sino all'ultimo.

Sicuramente questa enorme possibilità ci rende orgogliosi  e grati di aver intrapreso insieme a lui questo percorso immerso nella cultura, nell'arte e nel bello.

Ambrogio ha scelto di allestire con noi una mostra, che oltre ad essere tecnicamente perfetta, si è rivelata ricca di contenuti etici, in modo da dichiarare fin dall'inizio gli intenti della galleria: crescere attraverso 'arte.

Note biografiche

 

Gianni Ambrogio nasce a Treviso il 16 maggio 1928 da genitori calabresi.

Rivela precocemente una forte predisposizione alla creatività e, all' età di sette anni, esegue il primo quadro ad olio.

 

Frequenta il liceo artistico di Venezia senza peraltro accedere all' Accademia, non condividendone il sistema didattico attuato dai maestri di allora che rispondevano ai nomi di Guidi, Cesetti, Saetti e Cadorin, ritenendolo eccessivamente plagiante. Per tale motivo ama definirsi "autodidatta".

 

Inizia ufficialmente il suo "curriculum" partecipando nel 1949 alla prima edizione del premio Taranto e risultando il più giovane espositore.

Da quel momento l' atre diventa la sua professione e deve superare momenti di angosciose difficoltà anche di ordine pratico per cui affianca all' attività artistica lavori di ogni tipo anche fra i più umili.

 

Più tardi ha l' opportunità di acquisire la tecnica dell' affresco lavorando per la sovraintendenza ai monumenti di Venezia come restauratore.

 

Dirige quindi a Treviso tre gallerie d' arte. Soggiorna per brevi periodi a Parigi e in Bretagna. Dal 1970 al 1982 tiene uno studio a Milano per meglio captare gli umori e i fermenti culturali della grande città. Vive abitualmente a Carità di Villorba, dove ha lo studio a pochi chilometri da Treviso, punto di riferimento e stimolo per un notevole gruppo di artisti, in cui esplica la sua attività di pittore, scultore e ceramista mantenendo frequenti contatti con i più importanti centri culturali nazionali e internazionali.